‘Il corretto utilizzo delle risorse del #RecoveryFund non è questione definibile in astratto. Dipende invece dal grado di efficienza dei processi decisionali che a monte e a valle determineranno le relative scelte impiego risorse. È su questo terreno che si gioca la vera sovranità popolare’
Lo afferma Fabio G. Angelini commentando l’articolo ‘L’impiego delle risorse del Recovery Fund tra conformità all’ordine giuridico-economico europeo e funzioni discorsivo-razionale del diritto pubblico’ pubblicato sul n. 2/2020 della rivista PA Persona e Amministrazione diretta da Luca R. Perfetti.
L’articolo intende porre in luce alcuni dei problemi posti dalla stagione di intervento pubblico che si profila all’orizzonte e che sembrano restare ancora pericolosamente sotto traccia. L’obiettivo è allargare lo sguardo esponendo alcune delle ragioni che spingono a ritenere auspicabile tornare a domandarsi, con riferimento alla stagione che si sta aprendo, quale sia il posto del diritto pubblico e dell’amministrazione e, dunque, quali ruoli siano chiamati a svolgere nel più ampio quadro della governance eurounitaria. Sebbene all’apparenza quella indicata possa sembrare una mera questione teorica, di scarso interesse pratico, la risposta a tali interrogativi riveste in realtà un’importanza centrale per delineare presupposti e limiti dell’auspicato intervento pubblico nell’economia e, dunque, per garantire il migliore utilizzo possibile delle risorse del Recovery Fund in relazione agli interessi in gioco.
Non risposte o giudizi definitivi rispetto al dibattito in corso ma una rilettura delle dinamiche che interessano la sfera pubblica e la finanza pubblica secondo il paradigma discorsivo-razionale.
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